mercoledì 22 agosto 2012

un inedito







Velestovo, Macedonia, 2011

Questo è il confine
il luogo delle mie terre
dure, limpide come l’acqua del lago
“ guarda laggiù, era Italia, oltre quella collina, oltre quel ruscello
oltre l’acqua che lava il dolore” mi ha detto il ragazzo
che ha incisi negl’occhi la storia ed il dolore
un’ordalia di tartarughe, di confini strappati ai confini

***

Questa è la terra delle acque
che gorgogliano nella notte
della poesia, acqua come un flauto
come tamburo, come otre
come belato di pecora, come il cane che abbaia
all’approssimarsi dell’alba
come una tazza di caffè bevuta
al confine del lago

***

Questa è la tua terra
quella che non c’è, curva dopo curva
piena di notte e di memoria
questa è la terra che non ho
lettera dopo lettera
che odora di funghi
e cannella.





This is the border
a place for my lands
hard, clear as the lake’s water
look yonder, it was Italy, over that hill, over that creek
over the water that washes the sorrow away” the boy told me
with history and pain carved into his eyes
a tortoises’ ordeal, of borders carved out of borders.

***

This is the land of waters
murmuring in the night
of poetry, water as a panpipes
as a drum, as a goatskin
as a sheep bleating, as a dog barking
at day break
as a cup of coffee drunk
at the border’s lake

***

This is your land
the never land, bend after bend
full of night and memory
this is the land I do not have
letter after letter
smelling of mushrooms
and cinnamon.

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